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Nella mia vita professionale, spesa in diverse posizioni lavorative che spaziano tra CFO e CHO (sono infatti CHO certificato e CFO libero professionista), ho avvertito ad un certo punto l’esigenza di motivare il mio lavoro in chiave umanistica, dando così una svolta alla mia carriera. 

Ecco come sono diventato CFO+.

Il mio percorso tra CFO e CHO: corso e formazione

Per prima cosa ho deciso di arricchire il mio curriculum partecipando, tra le altre attività, al percorso di certificazione CHO per diventare Chief Happiness Officer. Ho individuato in questo corso la possibilità di colmare il gap culturale tra le mie skills analitiche e quelle umanistiche, apprendendo i concetti della scienza della felicità e della leadership positiva.

Lavoro come CFO e oltre

Dopo aver preso la certificazione, è nata l’idea di creare una nuova posizione lavorativa: la figura del CFO+.

Secondo me questa figura doveva essere rappresentata da un professionista che non agisce solo in termini di numeri e di finanze, ma integra ogni attività aziendale attribuendole un senso e cercando di sospendere ogni giudizio dell’attività dei professionisti con cui collabora. 

La funzione del CFO+ si pone quindi come il cuore pulsante dell’azienda: è il tratto di unione tra tutti i reparti.

Il Manifesto del CFO+

Come prima azione, assieme alla collega Cristina Barbero ho cercato – e trovato – una sintonia tra il mio essere e il mio background professionale, ed è così che è nato il Manifesto del CFO+.

Questo documento ci rappresenta come professionisti, permettendoci di dare ai clienti una proposta concreta del nostro lavoro. Allo stesso tempo, il Manifesto raccoglie una serie di istanze e descrive come vogliamo trasformare la nostra professione in ambito finance e amministrativo.

Inserirsi in un’organizzazione come CFO+ non è sempre semplice: gli imprenditori, di fronte a una figura così importante che dà forte peso alla felicità, alzano non poche barriere. 

Il dubbio più ricorrente è: come far coesistere felicità e bilancio?

Attraverso un ascolto attivo ed empatico, necessario per rimodulare la comunicazione e proporsi come un “tecnico” attento al lato finanziario, ma senza dimenticare i risvolti umanistici e le persone.

Attraverso la fiducia è possibile introdurre nell’organizzazione aziendale anche temi più orientati al collettivo e meno al singolo, condividendo obiettivi motivanti con tutta la squadra.

Come il CFO+ si inserisce in un azienda

Assumere la posizione di CFO+ è un percorso complesso, dove non mancano gli ostacoli. Unendo l’esperienza e la cultura del CHO, è possibile inserirsi nell’organizzazione superando le difficoltà e la resistenza delle persone.

Ci sono molte aziende che si impegnano sul tema della sostenibilità, con attenzione alla collettività e generando profitti in modo etico. La figura del CFO+ può essere un asset estremamente positivo se inserito in queste aziende, che hanno già intrapreso un percorso di consapevolezza culturale, offrendo la propria esperienza in un processo di cultural transformation

Ogni manager o consulente ha la responsabilità di mettere a disposizione le sue competenze per una finanza umanistica, adottando le migliori qualità di un leader e promuovendo la crescita degli altri, sentendo la responsabilità di influenzarli modo positivo e portando valore all’organizzazione. 

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